martedì 17 marzo 2009

Io, Animalista....

Un bimbo di 9 anni sbranato da un gruppo di cani randagi ed è polemica.
Lo hanno dilaniato a morsi e l’opinione pubblica si scaglia contro i cani, vuole abbatterli, sopprimerli.
Gli animalisti insorgono e di rimando la popolazione li ritiene “mostri” che mettono la vita di un cane davanti a quella di un bambino. Perché 100 cani non valgono la vita di un bambino, ho letto poco fa.
Un bambino di 9 anni muore sbranato da circa 20 cani e per mettere a tacere il focolaio lo stato decide di ucciderli, ucciderli tutti, forse 20, forse 30, forse 50.
Forse ucciderebbe qualunque cane in Italia per estinguerne la specie,perché la morte di un bambino, di un’anima innocente, vale la morte di tutti i cani del mondo.
Ed è vero.
Farebbe tutto, ammazzando anche cani della zona che nella sciagura non c’entrano niente. Anime vaganti e sofferenti che sono state abbandonate dall’uomo, esseri INCAPACI di autonomia, di raziocinio. ANIMALI appunto.
Non chiamatemi animalista se mi chiedo perché lo stato non sopprima gli adolescenti che per gioco e svago danno fuoco ai barboni.
Non chiamatemi animalista se mi chiedo perché lo stato non sopprima gli stupratori che scontano la pena agli arresti domiciliari e poi sequestrano e uccidono un bambino di 18 mesi.
E non fatelo nemmeno se mi chiedo perché non sopprima 2 ragazzini che uccidono, in nome di un amore ostacolato, la madre e il fratellino.
In fondo sarebbe tutto più semplice! Mettiamo nel calderone assassini, stupratori, pazzi criminali. Abbattiamoli tutti con una siringa letale cosicché lo stato possa sentirsi LIBERO dalla responsabilità.
Ma lo stato deve “comprendere”, assolvere. Ci bombardano di trasmissioni dove ci propongono l’obbligo morale di tracciare un profilo psicologico, di trovare attenuanti relative all’incoscienza, alla giovane età,all’ambiente socio-culturale, ai traumi vissuti nel passato.
L’uomo assolve l’uomo.
Ma un cane no. Un cane non va assolto. Né va punito.Va SOPPRESSO!
Lo stato lo farebbe e lo fa per non ammettere di aver sbagliato, per non aver provveduto al fenomeno del randagismo e alla responsabilità che grava su di esso.
Non chiamatemi animalista, perché 100 cani non valgono la vita di un bambino.
Chiamatemi ANIMALISTA perché ho una testa e un cuore.Aprite gli occhi!
Linda Galgani

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Linda, non ci sono parole per commentare i tuoi bei pensieri. Grazie a nome di tutti coloro che amano queste creature.
Marta

Anonimo ha detto...

La penso esattamente come te, Linda.
Sarah