Stessa storia, stesso scenario, stessi personaggi: per i cani da caccia
spesso gli annunci di adozione si ripetono, si somigliano un pò tutti.
Ancora una volta, il protagonista è un "allevatore" improvvisato, lo
scenario è il solito angusto e improvvisato box fatto di reti e lamiere,
con cucce improbabili (sempre che ci siano), poca acqua pulita, cibo
allo stretto indispensabile. La trama è sempre quella che vede
protagonisti cani da caccia di varie razze, prigionieri a vita senza aver commesso crimini, in attesa, forse vana, che il mondo una volta tanto non appaia più ai loro occhi a sbarre.
Stavolta il finale del film vede i protagonisti, in questo caso due
spinoni maschi di circa 2 anni, Pongo e Poldo, finalmente liberati dalla
sbarre...oggi POldo e Pongo sono liberi di correre, di mangiare e bere
quanto vogliono, di dormire al caldo e su morbidi lettini, liberi di
giocare come forse non hanno mai potuto fare. Eppure nel loro sguardo
c'è ancora il timore di ciò che per anni troppo lunghi non hanno mai
conosciuto e che solo ora inziano a capire. Carezze, coccole, giochi non
solo con i loro simili, ma anche con gli umani, che finalmente si
dimostrano non più carcerieri ma mani e sguardi amichevoli. Pongo e
Poldo sono cani miti, timidi ma molto dolci e affettuosi, una volta che
viene meno la loro istintiva diffidenza. Compatibili con gli altri cani,
sani e sterilizzati, cercando casa in tutto il Centro-Nord previo
controllo preaffido.
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